Sobre Religión
     

Il rapporto con la religione per De Andrè è sempre stato piuttosto delicato. Sarebbe sbagliato definirlo un ateo, dal momento che, in ogni sua dichiarazione a proposito, ha sempre espresso una vicinanza con uno “spirito elevato” che non per forza andava identificato con il nome di Dio. “Quando parlo di Dio lo faccio perché è una parola comoda, da tutti comprensibile, ma in effetti mi rivolgo al Grande Spirito in cui si ricongiungono tutti i minus coli frammenti di spiritualità dell'universo.” , dichiarò, infatti, in un'intervista. Più che lontananza da Dio è opportuno sottolineare la lontananza dalla religione e dal clero. L'atteggiamento di Faber era dunque più che altro anticlericale. Emblematico in questo senso è il tentativo di umanizzazione che compie nei confronti della figura di Cristo nella sua “Buona Novella”, album importantissimo per la religione e la sua interpretazione. Importante però in quest'ambito è citare ancora una volta lo stesso De Andrè, che affermò che Cristo fosse la più importante figura rivoluzionaria di tutti i tempi, e che nell'album aveva espresso una propria visione personale di Dio, senza ricorrere alla metafisica o alla teologia.

La relación con la religión para De André siempre ha sido bastante delicada. Sería malo llamarlo un ateo, ya que, en todas sus declaraciones al respecto, siempre ha expresado una proximidad con un "Espíritu Elevado" que no tenía que identificado con el nombre de Dios. "Cuando hablo de Dios lo hago porque es una palabra cómoda, de todos entendible, pero en efecto me dirijo al Gran Espíritu en el que se reúnen todos los pequeños fragmentos de espiritualidad del universo." declaró, de hecho, en una entrevista. Más que distancia de Dios es conveniente destacar el distanciamiento de la religión y del clero. La actitud de Faber era más que nada anticlerical. Emblemático en este sentido es el intento de humanización que realiza hacia la figura de Cristo en su "Buona Novella", álbum muy importante para la religión y su interpretación. Sin embargo, importante en este ámbito es mencionar una vez más al mismo De André, que dijo que Cristo era la figura revolucionaria más importante de todos los tiempos, y que en el álbum había expresado su propia visión personal de Dios, sin recurrir a la metafísica o a la teología.

(Sobre Fabrizio)

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"Gesù rimane un esempio da imitare e ama il prossimo tuo come te stesso è un principio bellissimo".

"Jesús sigue siendo un ejemplo a imitar y 'ama a tu prójimo como a ti mismo' es un principio bellísimo".

Fabrizio De André, il Secolo XIX, 1997

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"È più comune trovare gente che ama Dio che il proprio prossimo. Infatti Dio costa molto di meno".

"Es más común encontrar a gente que ama a Dios que a su prójimo. De hecho, Dios cuesta mucho menos".

Fabrizio de André

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Don Andrea Gallo:

“ … oltre ai quattro testi "canonici", ho da sempre un quinto evangelo, quello secondo De André. È la mia Buona Novella laica ... è l'eco delle parole dell'uomo di Nazareth che, ne sono certo, affascinò il mio amico Fabrizio … la strada mi ha confermato quel che Fabrizio aveva intuito: "Dai diamanti non nasce niente, dal letame sbocciano i fior" ... Sono un "pescatore di uomini" che "versa il vino e spezza il pane per chi dice ho sete e ho fame"… quel "mond o degli ultimi" - degli emarginati, degli esclusi, dei tossici, delle prostitute - in cui Faber trovò la sua ispirazione … Dori Ghezzi ha sempre affermato: "Fabrizio è di tutti". È verissimo ... Dagli anni Sessanta a oggi mi sono sentito "evangelicamente coinvolto" dalla creazione artistica del grande cantautore genovese … Fabrizio, ancora giovane liceale, mi folgorò con un suo componimento scolastico dal quale già traspariva l'insofferenza nei confronti del potere e l'intolleranza verso le istituzioni ingiuste. Aveva solo diciassette anni, ma le sue parole erano già colme di forza e di compassione. La nostra amicizia fiorì passeggiando per le vie del ghetto di Genova, calpestando il selciato di quella via del Campo dove ancora oggi mi pare che a un tratto debbano sbucare i personaggi delle sue canzoni ... L'apice di questo fascino è rappresentato emblematicamente dai due protagonisti della celeberrima Il Pescatore. L'assassino e il pescatore incarnano la vita come "cammino" e "incontro", prescindendo da qualsiasi pregiudizio sull'altro. L'intesa sfuggente tra i due è un lampo di luce tra due oscurità ... In De André è palese e netta una voce che parte dal profondo per gridare giustizia … Sono sempre stato attratto dal desiderio di riscatto della condizione umana emarginata. È il fulcro del cristianesimo ... È messaggio evangelico, è Buona Novella. Cantando con Faber si diventa consapevoli di partecipare a un rito importante … C'è la condizione del privilegio della poesia musicale nel momento in cui diventa coscienza civile, comprensione umana, preghiera, guerra all'ipocrisia, amore per i derelitti e gli ultimi … I suoi personaggi appaiono ricchi di una fragilità che ce li rende cari, proprio come le figure del Vangelo di Gesù, capaci di coinvolgerci fino a seguirle fra i vicoli della città vecchia e nelle periferie. Quanti Michè, Marinella, Bocca di Rosa mi tornano in mente … Nella realtà in cui siamo immersi - complessa e triste, impaurita e militarizzata, con una politica allo sbando - sarà la poesia a salvarci...”

"Además de los cuatro textos 'canónicos', siempre tengo un quinto evangelio, el 'Evangelio según De André'. Es mi nueva Buena Novela ... es el eco de las palabras del hombre de Nazaret que, estoy seguro, fascinaron a mi amigo Fabrizio... el camino me confirmó lo que Fabrizio había adivinado: 'De los diamantes no nace nada, desde el estiércol florecen las flores'... 'Soy un pescador de hombres que vierte el vino y rompe el pan para quien dice tengo sed y tengo hambre' ... Es en ese 'mundo de los últimos' - de los marginados, de los excluidos, de los drogadictos, prostitutas - donde Faber encontró su inspiración... Dori Ghezzi siempre dijo: 'Fabrizio es de todos'. Es cierto... desde los años sesenta hasta hoy me he sentido 'evangelicamente implicado' desde la creación artística del Gran Compositor genovés... Fabrizio, todavía siendo yo un joven estudiante de escuela secundaria, me sorprendió con su composición escolar, desde la cual ya se veía la intolerancia hacia el poder y la intolerancia hacia las instituciones injustas. Sólo tenía yo diecisiete años, pero sus palabras estaban llenas de fuerza y compasión. Nuestra amistad floreció paseando por las calles del gueto de Génova, pisando el pavimento de esa 'Via del Campo' donde todavía hoy me parece que de repente pueden aparecer los personajes de sus canciones... El punto culminante de este encanto es representado por los dos protagonistas de la famosa 'Il Pescatore'. El asesino y el pescador encarnan la vida como 'camino' y 'encuentro', independientemente de cualquier prejuicio sobre el otro. El entendimiento entre los dos es un destello de luz entre dos tinieblas... En De André es evidente y clara una voz que parte desde el fondo para gritar justicia... Siempre me ha atraído el deseo de rescate de la condición humana marginada. Es el núcleo del cristianismo... es un mensaje evangélico, es una 'Buena Nueva'. Cantando con Faber uno se hace consciente de participar en un rito importante... existe la condición del privilegio de la poesía musical en el momento en que se convierte en conciencia civil, comprensión humana, oración, guerra contra la hipocresía, amor por los desamparados y los últimos... Sus personajes parecen ricos en una fragilidad que nos hace que sean seres queridos, al igual que las figuras del Evangelio de Jesús, capaces de involucrarnos hasta seguirlas entre los callejones del casco antiguo y los suburbios. Cuántos Michè, Marinella, Bocca di Rosa me vienen a la mente... En la realidad en que estamos inmersos - compleja y triste, temerosa y militarizada, con una política a la deriva - será la poesía un salvavidas..."

(Diario de Don Andrea Gallo)

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In "Si chiamava Gesù" cerco di umanizzare al massimo la figura del Cristo, per dimostrare come l'amore - prima di cercarlo al di là del sole e delle stelle, come potrebbe essere per un dio come entità metafisica - si può benissimo trovarlo qui da noi. Ho addirittura azzardato l'ipotesi che non sia stato un dio a venire in terra, ma un uomo che sia riuscito a divinizarsi attraverso il suo comportamento.

Fabrizio De André.

En "Se llamaba Jesús" intento humanizar al máximo la figura de Cristo, para mostrar cómo el amor - antes de buscarlo más allá del sol y las estrellas, como podría ser con dios como entidad metafísica - se puede encontrar perfectamente aquí entre/con nosotros. Incluso he aventurado la hipótesis de que no fue un dios el que viniera a la tierra, sino un hombre que pudo divinizarse a través de su comportamiento.

Fabrizio de André. (Sobre Canciones / Sobre la Religión)

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